La marcia op. 120, “composta e instrumentata la sera del 18 aprile 1865”, è uno dei primi lavori scritti da Ponchielli per la Banda della Guardia Nazionale di Cremona. Ce lo conferma anche l’organico, visibilmente in fase di assestamento: in partitura si fanno notare, in particolare, un’unica parte per “Flicorno o Cornetta” e l’assenza del “Clarino in La♭”, del “Pistone in Mib” e del “Flicorno Basso” che faranno la loro comparsa nelle composizioni dei mesi successivi.
Il brano, in tempo tagliato, di carattere festoso, segue la struttura tipica delle marce ottocentesche: marcia – trio – ripresa della marcia. All’inizio della breve introduzione tutta la banda, come per una richiesta di attenzione, ribatte per tre volte il Mi♭ per poi portarsi, dopo poche battute, sulla tonalità di La♭ e dare così l’avvio alla marcia. Nel manoscritto autografo sono completamente assenti le indicazioni dinamiche, ma l’organizzazione formale del brano le lascia facilmente intuire.
La prima parte di questo lavoro è costituita da due sezioni ritornellate basate su due idee musicali diverse tra di loro: la prima, caratterizzata dal frequente uso della cellula ritmica semiminima puntata-croma, ci trasporta immediatamente nel clima della festa cittadina; la seconda da un episodio dal carattere squillante che contrasta e si alterna ad uno con sincopi. Alla ripresa de “la prima parte dalla marcia” segue il Trio, in Reb, anch’esso organizzato in due sezioni diverse e ritornellate: la prima, dal carattere più melodico, si contrappone alla seconda più gioiosa e saltellante. La composizione si chiude con la ripresa della parte iniziale della marcia.
Centro Studi Amilcare Ponchielli
Giuseppe Riccucci
Marcia n. 3 - Versione Storica
Marcia n. 3 - Versione Sinfonica
Marcia n. 3 - Audio versione sinfonica
Marcia n. 3 - Versione Librettabile Grado 3.0
Marcia n. 3 - Audio versione librettabile
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